mercoledì 22 dicembre 2010

Il Presepe


A Natale si usa fare anche il Presepe.
Nell’ambientazione del Presepe si riproduce l’avvenimento della nascita di Gesù, viene rappresentata la vita quotidiana, fatta di stenti e di miseria. ma a volte sontuosa e opulenta.
Si ha così una scenografia talmente vicina alla realtà che finisce con l’appassionare sia i poveri che i ricchi. I primi vivono la Natività come momento di speranza per migliorare la loro povera esistenza. Gli altri proiettano nella Sacra Rappresentazione la loro opulenza nella speranza di guadagnare, in questo modo, un posto in Paradiso. Il Presepe è il nostro mondo ideale.
Nel presepe non c’è violenza e vicino al pettirosso si può mettere il gatto, accanto all'agnellino il lupo, perchè il mondo del presepe è un mondo di pace.
Costruire il presepe è un lavoro a più mani, un viaggio a piú voci condotto nel cuore della tradizione, delle leggende popolari e dei sogni.
Intorno al Presepe nascono storie e leggende favolose che vengono narrate, in parallelo, anche dalla viva voce di coloro che, ogni Natale, costruiscono, recitano, vivono il presepe.
Il presepe è fisso come una foto­grafia: vuole immortalare l’attimo in cui, secondo la tra­dizione, il tempo si fermò e fu un grande silenzio su tutta la terra, perché a Betlemme era nato Gesù: un Dio bambino -
Questo avvenimento così familiare e umano che colpisce la fantasia di tutti rendendo meno oscuro il mistero di un Dio che si fa uomo.
 Nella rappresentazione della natività, che ogni anno avviene tramite il presepe, tutto è simbologia. Nessuna delle figure occupa casualmente la sua posizione nel presepe.

I simboli indispensabili del presepe sono:
la stalla  che rappresenta la povertà e la miseria.
Maria e Giuseppe rappresentati in atteggiamento di adorazione proprio per sottolineare la regalita' dell'infante.
Maria simbolo di purezza e di sottomissione alla volontà di Dio.
Giuseppe è l'intelletto: anziché essere geloso e ripudiare Maria si inchina a Dio accettandone la volontà.
Il Bue rappresenta il principio generativo (è simbolo della fertilità e fecondità in Egitto), la forza
L'asino invece raffigura la personalità, la natura inferiore dell'uomo.
I pastori come l'umanita' da redimere.
Le pecore sono simbolo di onestà, candore, ingenuità.
I cani rappresentano la fedeltà appassionata, fino al sacrificio.
i Magi il cui numero di tre, ne permette una duplice interpretazione, quali rappresentanti delle tre eta' dell'uomo: gioventu', maturita' e vecchiaia,  e delle tre razze in cui si divide l'umanita'
Nei Presepi più tradizionali I Magi vengono rappresentati a dorso di cavallo.
I cavalli dei Magi infatti, devono essere dei tre colori, bianco, rosso, nero perché vanno ad identificare l’arco della giornata: bianco l’aurora, rosso il mezzogiorno, nero la notte.
In alcuni presepi si può osservare che con i re Magi, c’è una figura femminile “la Re Magia” che era la sposa del Re moro (Melchiorre) e viaggiava con loro in portantina sorretta da quattro schiavi. Questa figura rappresentava la luna che segue il viaggio notturno dei cavalieri.
Nei Presepi “moderni” I Magi viaggiano in groppa a cammelli.
I cammelli che volte i Magi cavalcano,  simboleggiano la resistenza e la tenacia.
i doni dei Magi sono interpretati con riferimento alla duplice natura di Gesu' e alla sua regalita': l' incenso, per la sua Divinita', la mirra, per il suo essere uomo, l'oro perche' dono riservato ai re.
La stella cometa, indica la luce, la retta via da seguire.
Tra i pastori una figura particolare è quella di Benino, il pastorello immerso nel sonno. Essa non è posta lì a caso,  qui il sonno non è lo stato fisiologico, nel quale l’organismo recupera le forze di cui ha fatto dispendio nel corso del giorno. Qui il sonno indica, per analogia, il torpore delle coscienze, che la venuta del Messia risveglia.  

Tra gli abitanti del presepe poi vi sono i rappresentanti dei vari mestieri:
I fornai, venditori di  pane, elemento indispensabile di nutrimento e di vita – come Gesù  è nutrimento della tradizione cristiana.
Il calzolaio  che  costruisce e ripara le scarpe che accompagnano sempre l'uomo nel cammino della vita.

E i vari venditori... Ogni attività commerciale è associata a un determinato periodo dell'anno, anzi a un ben preciso mese. L'associazione è dovuta alla stagionalità propria di ogni attività. Pertanto abbiamo che:

il macellaio e il salumiere rappresentano gennaio;
il venditore di ricotta, febbraio;
il venditore di pollame, marzo;
il venditore di uova, aprile;
il venditore di ciliege, maggio;
il venditore di farina, giugno;
il venditore di ortaggi e di pomodori, luglio;
il cocomeraio, agosto;
il venditore di fichi, settembre;
il vinaio, ottobre;
il venditore di castagne, novembre;
il pescivendolo, dicembre.

In ogni presepe poi non devono mancare:
il mulino che trasforma il grano in farina indispensabile per fare il pane.
la fontana  da cui sgorga l'acqua,
il pozzo da cui si attinge l'acqua, fonte di vita.
il ponte simbolo di passaggio dalla morte alla vita, di unione tra l'uomo e Dio, di divisione tra il bene e il male.

Tutti questi simboli fanno pensare ad opere grandi con dispendio di tempo e di denaro, ma ci sono miniature bellissime che richiedono poco spazio e poca spesa. In realtà quello che conta è raccontare il presepe e tramandarne la tradizione.


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