martedì 12 ottobre 2010

Nipiologia popolare

Dopo la nascita bisognava pensare alla sopravvivenza, al cibo, il nuovo nato doveva nutrirsi e siccome il latte artificiale non c’era ancora, l’unica fonte di nutrimento era il latte materno. Bisognava nutrire con cibi sostanziosi la mamma, per questo la futura madrina, che nel caso del primo figlio era la testimone di nozze, usava portare un cesto con: latte, zucchero, uova, ricotta, ma soprattutto siero di latte, e brode de palummiedde (brodo di colombini).
Il latte per il nascituro doveva essere incontaminato perciò dopo il parto la mamma doveva depurarsi nutrendosi solo con liquidi nutrienti come il siero di latte, sostanzioso, nutriente ed energetico; a pranzo una tazza di brode de palummiedde caldo, ritenuto magico produttore di latte.
Il giorno dopo si aggiungeva della ricotta e nel brodo si cuoceva a scagghijole (pastina fatta in casa ottenuta   facendo ruotare piccoli pezzettini di pasta tra pollice e indice) e la mamma doveva mangiare anche la carne di colombino, nutriente, digeribile e dal sapore delicato per non alterare il sapore del latte.
Si stava molto attenti all’alimentazione. La mamma doveva mangiare tutte le cose che favorivano la formazione del latte, e bere molti liquidi, per questo il brodo era l’alimento ideale delle prime settimane dopo il parto, prima di palummiedde, ma poi anche di jaddina (di gallina) e passando al pesce: brodine de cuggione (brodino di gobbioni) il più pregiato dei brodini di pesce.
Le misere condizioni economiche però a volte non consentivano di comprare palummiedde, jaddine e cuggione e allora il brodo si  preparava, ma cu le cìcere (con i ceci), ritenuti il legume più leggero. La mamma, almeno per i primi giorni, evitava di mangiare i ceci, mangiava solo della pastina cotta nel loro brodo nutriente, delicato e soprattutto economico.
Al brodo si accompagnavano i latticini: ricotta, mozzarelle, formaggi, il tutto accompagnato c'u finucchie (col finocchio), altro alimento insostituibile per garantire le poppate al bambino.
e siccome: "finucchie 'bbìve cucchie" (proverbio che consiglia di abbinare il finocchio col vino - il perchè lo scoprirete in uno dei prossimi post...),  ad accompagnare il pranzo, anche alle mamme era consigliato in dosi moderate: il vino, perché fa sangue …. E la birra perché fa latte! … E ci scappava pure qualche piatto di cozze a puppetègne (cozze alla leccese)  … piccè u’ piccìnne s’ha da’ ‘bbituare (perchè il bambino si deve abituare)!!!

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